Social Media AnzianiInsegnare agli anziani a utilizzare i social media migliora le loro capacità cognitive, aumenta la consapevolezza nelle proprie capacità e può avere un beneficio generale sul benessere a la salute mentale e fisica, secondo gli studi svolti nel Regno Unito e in Italia.

Durante i due anni di progetto, 120 tra anziani e individui a rischio dalle due regioni europee famose per la longevità della loro popolazione – il sud-ovest dell’Inghilterra e la Regione Marche in centro Italia – sono stati forniti di computer speciali e connessioni a banda larga. Oltre a questo gli è stato insegnato ad utilizzare e-mail, Skype, Facebook e altri strumenti Social. Un gruppo separato di controllo invece ha ricevuto solo la solita assistenza.

I ricercatori hanno scoperto che molti di quelli che utilizzavano i computer che gli erano stati forniti registravano meno sentimenti di isolamento grazie alle connessioni che creavano online con parenti, amici e gruppi di interesse. Ancor più sorprendente è che quelli che hanno iniziato ad usare i social media hanno migliorato i loro risultati nei test di misurazione della capacità cognitiva e della propria identità personale. Altri riportano che alcuni individui hanno cominciato a sentirsi mentalmente e fisicamente più sani di prima, mentre quelli del gruppo di controllo peggioravano progressivamente.

Margaret Keohane, una settantenne del Somerset madre di sei figli e nonna di ventitrè nipoti, ci racconta che è rimasta stupefatta dal cambiamento che ha notato in sè stessa da quando ha iniziato a utilizzare i social media durante il progetto di ricerca. “Ha portato l’allegria nella mia vita di nuovo, cambiandola” testimonia. “Tutti ve lo possono dire, sono un’altra persona. Ho perso preso, i miei capelli sono tornati biondi da grigi che erano. Ho ripreso a prendermi cura della mia esteriorità. Mi sento rinvigorita!”.

Thomas Morton, del reparto di Psicologia dell'”University of Exeter”, che ha diretto il progetto “Ages 2.0” nel Regno Unito dice: “Gli esseri umani sono animali sociali ed è normale che riusciamo a migliorare quando abbiamo la possibilità di creare connessioni con gli altri individui. Quello che è sorprendente invece è quanto le connessioni sociali sono importanti per la capacità cognitiva e la salute fisica.
Keohane ha molteplici sclerosi e si muove in sedia a rotelle. Abita in un appartamento e ha perso suo marito, Mike, sei anni fa. Alcuni dei suoi parenti vivono all’estero. “Ora però li trovo tutti nel mio computer sempre, anche mio marito. Posso dare loro un bacio quando voglio”.
La sua immagine profilo di facebook è un motto: “Sogna in grande…credi ai miracoli”. Tra i suoi “Likes” troviamo serie televisive vintage Inglesi e i film “Alla ricerca di Nemo” e “Up”. Tra i suoi amici suo figlio, Tim, che vive lontano e dozzine di parenti più giovani sparsi per l’Inghilterra.

Lo studio afferma che circa tre quarti delle persone alla quale è stato fornito un computer hanno trovato le email e Skype utile e la metà circa anche che Facebook valesse la pena. Ad esempio Keohane lo trova un’eccellente maniera per tenere i contatti con i parenti più giovani. “I miei nipoti sono tutti su Facebook. Posso dare un’occhiata a quello che fanno e anche dirgli se non approvo qualcosa delle loro attività”.

L’invecchiamento della popolazione è una delle maggiori sfide della società odierna. Le previsioni dicono che tra il 2010 e il 2060 il numero dei sessantacinquenni in Europa crescerà dal 17% a quasi il 30% della popolazione totale. Emma Green, la Tecnologa dell’ente di assistenza Somerset Care che ha seguito Keohane e altri anziani in questo progetto, dice che ha visto notevoli cambiamenti negli assistiti. “Ho visto persone crescere e cominciare ad esprimere sè stessi di nuovo”.
Una donna che Emma Green ha seguito è rimasta contentissima di invitare un amico italiano a guidarla in un tuor di Roma online utilizzando Google Earth.

L'”Office for National Statistics” mostra che il numero di ultra sessantacinquenni che utilizzano internet è aumentato dal 9% del 2006 al 37% nel 2013 e Tony Watts, presidente del “South West Forum on Ageing”, dice che molto di più va fatto:
“Il divario digitale tra le generazioni rischia di diventare un golfo con così tanti anziani lasciati dal lato sbagliato della rivoluzione che ha così tanto cambiato la società e la comunicazione. Le principali barriere per le persone anziani sono stati costi, complessità e paura… molte persone mi dicono che sono riuscite a fare a meno di un computer fino ad oggi quindi perchè dovrebbero imparare ad usarlo adesso? Credo che dovremmo allontanarci dal concetto del “computer” – ed usare ad esempio tablet che sono più intuitivi e facili da utilizzare – e concentrarci su programmi come Skype per dimostrare immediatamente a tutti che essere online può realmente migliorare la qualità della vita.”

Tratto da “Study finds Social Media use beneficial to overall health of elderly”

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